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FAQ

  • Secondo quali criteri devo scegliere un sistema d’emergenza?
    Un paracadute d’emergenza può considerarsi un valido investimento per il futuro, una spesa che magari avviene solamente ogni dieci anni (con check valido dodici anni). In caso di necessità questa potrebbe essere l’ultima chance per salvare la TUA vita! Raccomandiamo a ogni pilota di scegliere uno dei miglior prodotti sul mercato. Un eventuale spesa in più dovrebbe essere giustificata dall’interesse per la propria sicurezza. Pensando alla longevità di un paracadute d’emergenza si possono calcolare pochi euro al mese.
  • Come posso immaginarmi di dati rispettivi al tasso di caduta?
    Con i sistemi d’emergenza ci sono secondo il regolamento due tassi di caduta ammessi. Secondo LTF sono 6,8 m/s e per le norme più rigide EN12491 solo 5,5 m/s. Però solo pochi di noi hanno un’idea di che cosa significhi veramente. Esiste una regola approssimativa per calcolare all’incirca un’altezza di salto fittiva secondo il tasso di caduta: (v * v) / 2 Tasso di caduta – altezza di salto – annotazione 10 m/s - 5,00 m = ATTENZIONE! Possibile con posizione a V (vela-emergenza)! 6,8 m/s - 2,31 m = valore limite LTF (sono 24,5 km/h!!!) 5,5 m/s - 1,51 m = valore limite EN 5,0 m/s - 1,25 m = valori tipici con carico massimo p.es. Airvuisa SF-Serie 4,5 m/s - 1,01 m 3,8 m/s - 0,72 m = valori tipici con carico massimo p. es. BEAMER3 3,0 m/s - 0,45 m
  • Quale importanza hanno apertura rapida, stabilità al pendolo e tasso di caduta basso?"
    Un criterio molto importante per la scelta di un sistema d’emergenza è l’apertura rapida. Ci raggiungono tanti racconti di apertura emergenza a un’altezza minima (decisamente sotto 100 m). Spesso passano solo pochi secondi dall’attivazione all’impatto a terra. L' altro criterio molto importante è una stabile discesa senza pendolo! In caso di pendolo durante la discesa con l’emergenza il tasso di caduta varia in modo notevole. In casi sfavorevoli si possono pure sommare il tasso di caduta e la velocità del pendolo orizzontale. Questo può portare a velocità d’impatto di ben oltre 10 m/s anche se il tasso di caduta „normale“ del sistema è di 5 m/s. Alla fine non dimentichiamo l'importanza del tasso di caduta. Con un basso tasso di caduta anche la probabilità di una configurazione "a specchio" tra vela e emergenza diminuisce. Grazie al basso tasso di caduta la vela principale non può gonfiarsi abbastanza da portarsi in una configurazione "a specchio"
  • Qual è l’emergenza giusta per me?
    Spesso piloti si recano a noi chiedendo se sia meglio acquistare un sistema d’emergenza tondo, quadrato o pilotabile. Per prendere la decisione giusta è importante differenziare tra i vari piloti e capire qual è la loro esperienza di volo e quale sia la loro disponibilità al rischio. Un pilota acro o da competizione per esempio è esposto a un maggior rischio e di fatti porta di regola due paracadute d’emergenza con sé – di solito un’emergenza tonda/quadrata e una pilotabile. Questi piloti hanno l’esperienza necessaria per manovrare l’emergenza subito dopo l’apertura e sfruttare così pienamente tutti i suoi vantaggio (maneggevolezza, eccellente tasso di caduta). La situazione cambia con piloti neo brevettati o chi vola da anni, ma meno frequentemente e volano con delle vele con sicurezza passiva ad alto livello. Compito principale dell’emergenza è stabilizzare situazioni d’emergenza in modo affidabile, rapido e semplice. Perciò per maggior parte dei piloti è consigliabile prendere un’emergenza tonda o quadrata. ​Consigliamo: Principianti, piloti d’occasione: emergenza tonda o poligonale Piloti esperti: emergenza tonda o poligonale o emergenza pilotabile Piloti acro o da competizione: 1 emergenza tonda o poligonale + 1 emergenza pilotabile (montaggio di due emergenze nella selletta)
  • Per ottenere un sistema d‘ emergenza in funzione devo neccessariamente staccare la vela principale?
    Indipendentemente dal sistema d‘ emergenza (tondo, quadrato o pilotabile) sarebbe ideale staccare la vela principale per evitare la configurazione "a specchio" e simili. Se rimane abbastanza altezza è consigliabile portare la vela in una configurazione che non le permette di volare, cioè stallare la vela tirando possibilmente in modo simmetrico le bretelle posteriori o avvolgere i freni (specialmente in caso di twist) evitando la configurazione "a specchio" e il conseguente tasso di caduta aumentato.
  • Come atterrare con l’emergenza?
    Massima concentrazione. Anche se la caduta appare lenta è consigliabile rannicchiare braccia e gambe e „rotolarsi“ per terra. NON tentare un atteraggio in piedi.
  • Come tiro l’emergenza?
    Innanzitutto vorrei darvi un messaggio molto importante: non aspettare, tirare! Con una perdita di controllo totale è consigliabile tirare l’emergenza e non aspettare troppo. Ogni secondo ti porta più vicino al suolo! L’emergenza deve essere tirata con più forza possibile nello spazio LIBERO circostante. Noi esseri umani tendiamo in situazioni d’emergenza a tener stretto, ma qui vale: devo lasciar andare, per salvarmi. Eventualmente può essere presa la fune di collegamento dopo l’ estrazione per facilitare l’apertura dell’emergenza. Inoltre è opportuno dare un’occhiata di controllo all’emergenza, se possibile. Apertura esitante, lasciar cadere, buttare nella direzione sbagliata o addirittura buttare l’emergenza verso un ostacolo possono rallentare o addirittura non permettere l’apertura della stessa. La tecnica giusta in spirale è spiegata nella prossima domanda.
  • Come tiro l’emergenza in caso di spirale stabile?
    Innanzitutto vorrei darvi anche qui un messaggio molto importante: non aspettare, tirare! Con una perdita di controllo totale (con tentativi di fuoriuscita falliti e valutando l’ altezza) è consigliabile tirare immediatamente l’emergenza. Ogni secondo ti porta più vicino al suolo, con ogni giro in spirale aumenta la forza G che fa effetto su di te. La rotazione che diventa sempre più veloce accorcia il tempo che rimane all’emergenza per aprirsi per evitare di crociarsi con la vela principale. All’inizio in spirale quando la discesa è ancora lenta e la rotazione debole la probabilità di apertura efficace è molto più alta. „Prendi e butta!“
  • Come mi comporto durante la caduta?
    Di solito il collegamento con l’emergenza è sulle spalle, cosa che porta il pilota in posizione eretta – lascia che succeda. Poi è consigliabile rannicchiare gambe e braccia e mettersi in posizione lievemente chinata per l’atterraggio. Se rimane abbastanza tempo si deve inabilitare la vela principale- non lasciarla più volare per evitare una posizione a V e altri disturbi. Con trazione forte alle bretelle posteriori si stalla la vela. Non importa se siano le B, C o D o addirittura a un lato le B e l’altro lato le D. Importa stallare la vela e lasciar al paracadute d’emergenza il lavoro/volo principale. Cosa fare in caso di twist multiplo della vela? In questi casi è impossibile stallare la vela tirando le bretelle, la chance migliore che si ha è quella di avvolgere il cordino del freno per impossibilitare la vela principale a volare. Importante: Rimanere CALMI, NON fissare solamente il suolo e immaginarsi dove accadrà l’impatto (non lo puoi cambiare, tranne se hai un’emergenza pilotabile), MA essere attivi e seguire le indicazioni sopra indicate.
  • Che cosa è la configurazione "a specchio"? Come devo comportarmi in caso di configurazione "a specchio"?"
    Nella configurazione "a specchio" c’è una perdita della superficie proiettata e le vele concorrono tra di loro. Se dopo l’apertura dell’emergenza la vela principale è anche aperta questa ultima tenderà ad allontanarsi dall’emergenza. La superficie proiettata di entrambi diminuisce e la discesa verticale aumenta in modo drastico (tasso di caduta anche superiore a 10 m/s). La configurazione "a specchio" deve essere evitata con ogni sistema d’emergenza. Soluzione: Con trazione forte alle bretelle posteriori si stalla la vela. Non importa se siano le B, C o D o addirittura a un lato le B e l’altro lato le D. Importa stallare la vela e lasciar al paracadute d’emergenza il lavoro/volo principale. Che cosa fare in caso di twist multiplo della vela? In questi casi è impossibile stallare la vela tirando le bretelle, la chance migliore che si ha è quella di avvolgere il cordino del freno per impossibilitare la vela principale a volare.
  • Chi mi puo' ripiegare l'emergenza?
    Sotto download si trovano i manuali di ripiegamento dell’emergenza. Consigliamo il ripiegamento dell'emergenza tramite un Checkcenter autorizzato.
  • La mia emergenza è danneggiata? Può essere riparata? Da chi?
    Di solito un’emergenza non viene danneggiata con l’apertura, ma per terra. Facilmente si danneggia un’emergenza durante il suo recupero da alberi, sassi, oggetti/piante pungenti ecc. Anche durante allenamenti o prove in palestra è importante non trascinare l’emergenza per terra o simili. In caso di danneggiamento deve essere riparata dal produttore.
  • Per quanti anni posso usare un sistema d’emergenza?
    La durata di servizio di un’emergenza è di solito di circa 10 anni (nel manuale del fornitore trovate la durata precisa!) Con controlli annui tramite un Checkcenter autorizzato può essere allungata di solito a 12 anni (nel manuale del fornitore trovate la durata precisa!)
  • Sono atterrato in acqua e la mia emergenza si è bagnata. Come la asciugo in modo corretto?
    Prima regola: MAI asciugare la vela al sole. La miglior cosa è appendere accuratamente la vela in una stanza pulita e ben ventilata finché anche i cordini sono completamente asciutti. Se l’atterraggio è avvenuto in acqua salata, l’emergenza deve essere lavata e risciacquata immediatamente con tanta acqua dolce. Per garantire una futura apertura anche l’ultimo granello di sale deve essere tolto, visto che i cristalli di sale possono danneggiare meccanicamente l’emergenza e indebolire il sistema d’emergenza.
  • Devo collegare la fune di vincolo direttamente all’imbrago o devo usare un moschettone di collegamento?
    Ci sono diversi vantaggi e svantaggi per entrambi i metodi. Se il collegamento è stato fatto in modo corretto, entrambi sono possibili e - dal punto di vista tecnico - equivalenti. Per i SIV sempre più spesso è richiesto un collegamento che faciliti in situazioni d’emergenza in acqua il distacco dell’emergenza dalla selletta. Se si usa un moschettone è importante che abbia una resistenza superiore a 2400 daN. Attenzione: ci sono grandissime differenze riguardo alla resistenza tra collegamenti/moschettoni certificati (p. es. Maillon rapide) e merce comune. Moschettoni da volo non sono consigliabili pervia della loro chiusura.
  • Quante volte posso "usare“ un sistema d’emergenza?"
    Nella fase di certificazione un sistema d’emergenza viene testato 3 volte entro i valori massimi con massima velocità all’apertura e carico massimo. Questi carichi estremi non sono da confrontare all’uso "normale“ - qui di regola i carichi sono ridotti. Perciò si può dire che un sistema d’emergenza può essere usato tranquillamente più volte, però deve essere controllato da chi di competenza.
  • Con quale frequenza devo ripiegare la mia emergenza?
    Come descritto nel manuale, un’emergenza deve essere tolta dalla selletta ed essere ripiegata almeno ogni dodici mesi. In caso di emergenza bagnata o umida o dovesse subentrare un altro fattore che potrebbe compromettere la sua funzione è severamente consigliabile arieggiare l’emergenza e ripiegarla.
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